Strucolo di ricotta

Provenienza
Friuli Venezia Giulia

Ingredienti per 4 porzioni
Farina 00 gr 230
Olio extravergine d’oliva gr 60
Acqua tiepida gr 20
Zucchero semolato gr 70
Ricotta fresca gr 300
Burro gr 120
Uvetta sultanina gr 30
Pane grattugiato gr 40
Limone n 1
Tuorlo d’uovo n 1
Burro q.b.
Farina q.b.

Procedimento
Per lo strucolo
Su una spianatoia disponete la farina a fontana mettete al centro l’olio extravergine d’oliva e l’acqua tiepida. Lavorate la pasta fino a quando avrà una consistenza liscia e compatta. Lasciatela riposare per mezz’ora e poi con il mattarello stendete l’impasto fino ad ottenere una sfoglia molto sottile.
Per il ripieno
Ammorbidite l’uvetta in acqua tiepida. Mettete la ricotta in una bacinella, unite lo zucchero, il burro fuso, la scorza del limone e il pane grattugiati, l’uvetta ben strizzata. Amalgamate tutti gli ingredienti.
Spennellate con il tuorlo d’uovo la sfoglia; distribuite il ripieno e arrotolate chiudendo all’interno il ripieno.
Imburrate e infarinate uno stampo da ciambella. Ponete all’interno lo strucolo e cuocetelo in forno per 30 minuti a 180°C.

Strucolo di ricotta con il Moscato d'Asti
In questo dolce è la ricotta vaccina freschissima l’elemento che determina la presenza delle sensazioni organolettiche, sulle quali si basa l’abbinamento con il Moscato d’Asti. La dolcezza della ricotta viene resa più persistente dalla aromaticità del latte ed il suo “prolungarsi” offre al Moscato il tempo necessario per esprimere la sua fragranza fruttata e floreale. La cottura in forno del dolce poi, conferisce allo Strucolo quella componete olfattiva che riporta ad un lieve ed elegante sentore di “tostatura”, riconducibile a quello dei biscotti, sensazione che permette ai Moscato d’Asti delle vigne di Strevi, di Cassine ed in parte di Acqui, di esprimere al meglio il loro finissimo ed intenso aroma. In questa che è la parte più orientale dell’area di produzione del Moscato d’Asti le uve hanno una maturazione che anticipa quella delle altre zone, segno questo di ottimo equilibrio tra gli zuccheri accumulati ed ancora una certa presenza “acida” che si traduce in “freschezza” nel bicchiere.
Questo è quanto chiede al vino lo Strucolo della tradizione del Friuli - Venezia Giulia.