Provenienza
Emilia Romagna
Ingredienti per 2 porzioni
Farina bianca 00 gr 300
Miele gr 200
Zucchero semolato gr 150
Fette biscottate gr 100
Burro gr 100
Mandorle pelate gr 50
Gherigli di noce gr 50
Nocciole gr 50
Uvetta sultanina gr 50
Cedro candito gr 50
Arancia candita gr 50
Zucchero a velo gr 50
Pinoli gr 30
Cannella in polvere gr 5
Noce moscata n 1
Vino bianco secco gr 150
Cognac gr 30
Olio extravergine d’oliva gr 15
Sale q.b.
Pepe bianco q.b.
Procedimento
Ammorbidite l’uvetta in acqua. Sminuzzate le fette biscottate. Tritate le noci e nocciole. Tagliate a cubetti il cedro e l’arancia canditi. Unite alle mandorle gr 50 di zucchero semolato e frullatele finemente. Versate in una casseruola il miele e gr 50 di vino bianco e fatelo bollire per qualche minuto. Unite le fette biscottate, la noce moscata grattugiata, la cannella e un po’ di pepe. Mescolate accuratamente, aggiungete le mandorle pestate e il trito di noci e nocciole; ponete sul fuoco e continuate sino ad amalgamare tutti gli ingredienti.
Incorporate i pinoli, la frutta candita, l’uvetta e tre cucchiai di Cognac; conservatela in luogo fresco.
Per la pasta
Disponete la farina a fontana, lo zucchero semolato, l’olio extravergine d’oliva, il burro ammorbidito e impastate aggiungendo poco per volta il vino bianco. Stendete in due pezzi la pasta in modo da ricavare due dischi, uno più grande ed uno più piccolo. Foderate una teglia con il disco più grande, versate il ripieno, ricopritelo con il secondo disco e saldatelo pizzicandolo con le dita. Spennellate la superficie con dell’olio. Lasciatela riposare per un giorno. Cuocete in forno caldo a 190°C per 20 minuti. A cottura spolverizzate con lo zucchero a velo.
Spongata con il Piemonte Moscato passito
È un dolce dalle antiche origini (le prime note in merito si ritrovano nelle cronache reggiane del Quattrocento), oggi in uso nelle festività natalizie.
È ricca di ingredienti la Spongata, specialità di Brescello. La presenza della frutta secca (mandorle, noci e nocciole), degli agrumi canditi (cedro e arancia) ed ancora dei pinoli, dell’uvetta sultanina e delle spezie come la cannella e la noce moscata, attraverso un lungo e laborioso processo di lavorazione danno vita ad un dolce che richiede al vino per l’abbinamento, un carattere organolettico deciso. È necessario che esso abbia una evidente morbidezza, una percezione di calore armonica ma in primo piano e poi una lunga persistenza gusto olfattiva. Il Piemonte Moscato passito si pone in equilibrio con la ricchezza di gusto ed in particolare con la sensazione di dolcezza, attraverso la sua morbidezza, si esprime in modo armonico con la ricca succulenza che si coglie mangiando la Spongata ed infine raggiunge la persistenza olfattiva del dolce grazie all’aromaticità impreziosita dall’espressione eterea.