Oltre 3800 produttori al lavoro nelle vigne delle province di Asti, Alessandria e Cuneo
Presidente Satragno: “Prevista vendemmia buona e di qualità. Quantitativi non esagerati, ma in grado di soddisfare pienamente la denominazione”
La vendemmia del Moscato d’Asti 2016, che coinvolge ogni anno oltre 3.800 produttori nelle province di Asti, Alessandria e Cuneo, si prospetta “buona, con uva sana e di qualità, quantitativi non esagerati, ma in grado di soddisfare pienamente la denominazione”. A dirlo il presidente dell’Associazione Produttori Moscato d’Asti, Giovanni Satragno.
“L’annata siccitosa – precisa Satragno – ha influito sulle quantità delle uve. Sarà una vendemmia, in generale, leggermente più contenuta, ma dalle caratteristiche ottimali”.
Dei 9.700 ettari di vigneti piemontesi a bacca Moscato, circa 3.200 ettari sono atti a produrre Moscato d’Asti docg (circa 30 milioni di bottiglie). I restanti 6.500 ettari produrranno 50 milioni di bottiglie di Asti Spumante docg. “Queste cifre – spiega Satragno – sono l’equivalente della proiezione di consumo 2016. Le scorte, pertanto, resteranno invariate. Si attesteranno sui 460mila ettolitri (riferite al 31 agosto) che equivalgono a circa 62 milioni di bottiglie, che significano quasi un anno di produzione”.
La raccolte delle uve, che produrranno Moscato d’Asti docg e Asti spumante docg, è partita una settimana fa. “E’ stata precoce nell’Alessandrino, nelle zone di Alice Bel Colle e Cassine” spiega Satragno. Nella Valle Bormida, invece, si trovano i vigneti che saranno vendemmiati per ultimi. In totale, la raccolta delle uve Moscato dura circa tre settimane.
ASTI, 12 settembre 2016