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Chiesa trecentesca dei santi Giacomo e Cristoforo

L'antica parrocchiale del luogo, dedicata ai Santi Giacomo e Cristoforo, sorgeva nella "villa" ai piedi della collina dove,  accanto ai resti del castello, si staglia la torre duecentesca. Fu, fin verso la fine del '200, sotto la cura dei canonici di Ulzio. Venne poi unita al canonicato della Cattedrale di Alba, da cui si emancipò nel 1577. Nel 1336 vi vengono ratificati gli "Statuti" della Comunità, dal Consiglio Generale che qui si era riunito. Consistenti lavori all'edificio vengono ordinati da mons. Vincenzo Marino, vescovo di Alba, che visita la chiesa nel 1576, come fa anche mons, Gerolamo Regazzoni che in particolare, nel 1577, raccomanda di chiudere con mura l'attiguo cimitero.

Essa è dotata di sei altari, di cui alcuni privati. Nel 1698 viene demolito l'oratorio delle Umiliate, rovinato e semi-diroccato, che le sorgeva dinanzi. Nel 1785 la parrocchiale risulta in "stato rovinoso", ma per vedere conclusi i lavori di ristrutturazione e la decorazione della navata centrale, occorre giungere al 1871/1872. Nel 1886 vi viene collocato un nuovo organo, opera di Francesco Vittino e, l'anno successivo viene rifatta completamente la facciata. Nel 1926 le funzioni parrocchiali vengono trasferite alla nuova chiesa del Sacro Cuore di Gesù, mentre con un'impegnativa campagna di restauro l'antica chiesa diviene – negli anni '90 – sede della Fondazione Cesare Pavese.
 

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Percorsi storici
Indirizzo
Piazza Confraternita 1
12058 Santo Stefano Belbo (CN)
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