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Scarampi foundation

La "Scarampi Foundation", associazione per l’arte, la  cultura e la musica in terra di Langa, è nata nel 1995 dall’incontro di un  gruppo di amici con l’appoggio determinante di Don Pierpaolo Riccabone,  parroco per quarant’anni di S.Giorgio Scarampi e leader storico della  battaglia contro l’Acna di Cengio.

Quando  arrivammo in questo piccolo paese dell’Alta Langa astigiana, nella primavera  del 1995 per la mostra di Romano Lucco Borlera "Passione MCMLXXXXV",  trovammo una chiesetta sconsacrata in condizioni di degrado ma di cui  intuimmo subito le grandi potenzialità.
 

In soli sei mesi, ricorrendo a maestranze locali  esperte nella lavorazione della pietra, riuscimmo a completare i lavori che  presentammo in una splendida giornata autunnale con massiccia partecipazione  di gente lieta di veder rinascere questo pregevole monumento  dell’architettura religiosa delle Langhe.
 

Da allora l’Oratorio dell’Immacolata poteva così  ospitare permanentemente la "Scarampi Foundation" diventando un centro  culturale attrezzato di tutto punto.
 

La visione circolare che di lassù, a 650 m. sul  livello del mare, si gode del paesaggio delle Langhe, ci consentiva di  progettare un magnifico osservatorio culturale su queste terre dove natura e  cultura s’incontrano e s’integrano con rara suggestione, con fascino  inalterato nel tempo.
 

Sono le terre degli Scarampi con a capostipite il  console romano Scauro; migrarono nelle Fiandre per poi ritornare in  Piemonte.
 

Sono le terre di Augusto Monti, Cesare Pavese,  Beppe Fenoglio.
 

In quest’angolo di Langa il paesaggio incontaminato  è quello della policoltura, case e muri sono in pietra e la poca gente  rimasta vive in un tranquillo isolamento dal mondo.
 

La croce dell’Oratorio svettante sulle colline, la  possente torre medioevale in corso di restauro, la parrocchiale di San  Giorgio Martire che dal 1634 trafigge il drago in uno splendido bassorilievo  d’arenaria a cornice del portale d’ingresso,
 

testimonianza forse della gratitudine per la fine  della peste (il drago era il diavolo, ma anche il male fisico, il santo ha  l’aspetto di un grasso signorotto spagnolo: gente di casa, in quegli anni);  la bottega del vino scavata nel tufo, gli ulivi, le ginestre, le orchidee  selvatiche, i sentieri tra i boschi, i campi e i vigneti compongono un  insieme di rara bellezza ed armonia.
 

Tutto ciò ci suggerisce una direzione per il  domani, un invitante sentiero su cui incamminarci per riscoprire il senso  più profondo della nostra identità.
 

Con il restauro del 1995 l’Oratorio dell’Immacolata  è ritornato ad essere ciò che era in passato, pur in una diversa funzione:  luogo d’incontro, di comunicazione e dialogo, nella vita e nella cultura, di  amici che da tempo si corrispondono come le fiamme di falò da collina a  collina nelle sere d’estate, oltre il tempo e lo spazio.
 

Da allora l’Oratorio dell’Immacolata ha ospitato  innumerevoli eventi di arte cultura e musica nel progetto di un dialogo tra  le Langhe, l’Europa e il mondo.
 

Nel corso degli anni le aperture verso le culture  d’Europa e del mondo si sono ampliate e approfondite e per il futuro altri  importanti progetti internazionali ci attendono.
 

Non vogliamo però dimenticare l’indispensabile  radicamento nella terra su cui svetta fiera la croce di S. Maria Immacolata  la cui cultura e identità più profonde abbiamo voluto esaltare non nel  ripiegamento localistico ma nel confronto con le correnti più vitali del  mondo.
 

Le bandiere della nostra cultura abbiamo voluto  spiegarle gagliarde al vento che qui soffia impetuoso per umilmente  incontrare altre culture, dialogare, comunicare e condividere valori comuni  sottolineando la ricchezza che deriva dalla diversità.
 

Su questa strada abbiamo trovato tanti amici,  vecchi e nuovi, giovani e meno giovani, ma tutti animati da sentimenti  autentici per un’idea di cultura come vita vissuta, ogni giorno, in una  difficile modernità che teme e scoraggia le armi della critica, del libero  pensiero, della conoscenza non finalizzata ad altro che alla crescita di sé  stessi.
 

Se,dieci anni dopo, la sfida continua, ricordando  con nostalgia le tante cose fatte non vogliamo però ripiegarci sul passato  ma guardare sempre avanti per andare ancora avanti.
 

Indirizzo
San Giorgio Scarampi
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