E’ posta a circa 2 chilometri dal paese sulla strada che porta a Loazzolo.
Il vescovo Dell'Orno, nella sua lettera del 14 maggio 1952 scritta in occasione del 50° anniversario di consacrazione del Santuario, così rievoca il miracolo che portò alla costruzione della chiesa.
«Una giovane di circa 13 anni, muta fin dalla nascita, pascolava il suo piccolo gregge su quella collina; improvvisamente il suo sguardo è colpito da una luce e vede, nel mezzo di questa luce, una nobile matrona che le si rivela per la Vergine Maria e manifesta il suo volere che in quel luogo le venga edificata una cappella. Il popolo, meravigliato più per il fatto che la fanciulla muta da quel giorno ha preso a parlare speditamente, incomincia un devoto pellegrinaggio al luogo dell'apparizione... A ricordo del fatto si costruì un pilone con sopra una piccola statua della Madonna: poi una pia signora, in riconoscenza per una grazia ricevuta, fece edificare una modesta cappella...».
Fin qui la relazione del Vescovo, ma noi sappiamo che la fanciulla fortunata, i cui occhi videro il volto della Madre di Dio, apparteneva alla famiglia dei Borelli e abitava una rustica casa situata sul versante di Bubbio. Il luogo dell'apparizione è situato a breve distanza da un gruppo di case denominate Caffi, nome che trae origine dall'arabo kafir, cioè miscredente, a ricordo delle scorrerie saracene nella zona.